Nello sviluppo di un configuratore 3D una delle questioni più importanti da valutare e l’ultima parte del flusso di configurazione. Sembrerà strano ma, seppur l’elemento finale del processo, è necessario prenderlo in considerazione fin da subito in quanto può cambiare radicalmente l’approccio al sistema e al modo di configurare il prodotto.

Di seguito, basate sulla mia esperienza nell’ambito del 3D web marketing, alcune delle modalità che si possono implementare al termine della configurazione di un prodotto online.

1. Invio di una email di riepilogo

Si tratta della modalità più semplice in quanto prevede l’invio di una email (testuale o basata su template HTML) contenente tutti i dati di configurazione del prodotto in modo ordinato e specifico (colore X nell’area 1, materiale Y per accessorio 2, larghezza, etc). Molto spesso questo approccio prevede l’invio della email di riepilogo sia al produttore sia all’utente che ha appena terminato la configurazione (in questo caso l’interfaccia deve esporre una casella che richiede un indirizzo email valido).

2. Generazione di uno screenshot

Un’altra semplice modalità è quella di generare lo screenshot dello stato attuale di configurazione. E’ un’operazione di routine in ambiente 3D in quanto WebGL e l’elemento canvas di HTML prevedono questo tipo di operazione. Spesso però si rende opportuno, per alcuni prodotti, generare più di uno screenshot con diverse angolazioni in modo da ottenere una vista completa e puntuale del prodotto. Una volta generato il contenuto grafico sarà l’utente stesso a doverse occupare (download, invio via email, salvataggio in directory dedicate, etc).

3. Generazione di un documento di riepilogo (PDF, Excel, etc)

Modalità sicuramente più avanzata delle precedenti in quanto prevede lo sviluppo di un sistema di salvataggio di un formato specifico (ad esempio Microsoft Excel oppure PDF). Questa modalità contempla quindi la necessità di conoscere il formato di file risultante e gestirlo completamente. Nel caso di PDF si tratta di formattare correttamente le aree della pagina, il layout e la generazione di immagini dedicate. Nel caso di un foglio Excel/CSV di incasellare correttamente i dati nelle righe e colonne del file.

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4. Aggiunta al carrello e-commerce

Nel caso di un configuratore B2C (Business To Consumer) spesso si ha la necessità di integrarlo in piattaforme pre-esistenti come ad esempio siti e-commerce. In questo caso si rende opportuna una prima valutazione della piattaforma usata per il sito (WooCommerce, Magento, Shopify, etc) e uno studio dei web service che tali piattaforme espongono per poter inserire nel carrello il prodotto configurato. Se per alcune piattaforme è semplice (ad esempio Woocommerce di WordPress), per altre può rivelarsi difficile in quanto poco documentate o addirittura non dotate di web service (si pensi a piattaforme e-commerce custom).

5. Avvio diretto alla fase di pagamento (Paypal, Stripe, BancaSella, etc)

Per realtà in cui non è necessario inserire il prodotto configurato in un e-commerce ma che prevedono l’acquisto diretto al termine del flusso di configurazione, si implementano sistemi di pagamento diretti. E’ il caso del pulsante “Paga adesso” di Paypal ad esempio, oppure Stripe o altre banche online come Banca Sella. Anche in questo caso alcune implementazioni sono relativamente semplici altre prevedono l’invio/ricezione di richieste HTTP su protocollo sicuro con scambio di identificativi e dati di acquisto.
Il risultato di questa modalità rimane comunque quello di terminare la vendita immediatamente dopo la configurazione. Spesso, unitamente al pagamento, viene inviata una email di ricapitolo o un PDF per la produzione (come visto precedentemente).

6. Salvataggio e recupero della configurazione

Una delle necessità più richieste in ambito B2B (Business To Business) è quella di poter caricare una configurazione in un secondo tempo. Questo approccio prevede lo sviluppo di una infrastruttura lato server che permetta di salvare i dati di configurazione in un database (DBMS oppure NoSQL) e recuperarli attraverso una interfaccia. Inoltre l’approccio prevede la creazione di WebAPI dedicate da poter richiamare lato server le comuni operazioni CRUD sul database (Create, Read, Update, Delete).
Soluzione più semplice è quella di generare un codice univoco durante la configurazione proponendolo all’utente e, attraverso un link specifico che lo espone, recuperare la configurazione desiderata.

7. Integrazione con sistemi pre-esistenti

In realtà B2B (Business To Business) spesso ci si scontra con software, gestionali ordini e modalità di lavoro pre-esistenti. In questo caso quindi il configuratore dovrà essere integrato in un flusso di lavoro già attivo studiando la soluzione migliore per rendere il processo il più trasparente e integrato possibile. La difficoltà sta appunto nel consocere e studiare i software presenti e un modo per far dialogare il risultato del configuratore con il resto dell’infrastruttura. In molti casi questo contempla anche lo studio dei modelli 3D forniti dal reparto di progettazione e la generazione di modelli risultanti integrabili. Questa è senza dubbio la modalità più difficile e complessa tra tutte quelle presentate in quanto prevede una parte di studio ma anche una di consulenza, oltre a quella di sviluppo vero e proprio.

8. Conclusioni: nel mezzo

Le possibilità di conclusione del processo di configurazione di un prodotto possono essere molteplici, spesso integrate tra loro. La complessità crescente di un sistema di configurazione è inoltre data dalle necessità più disparate soprattutto in ambito B2B dove è la situazione pre-esistente a dettare le specifiche di integrazione e sviluppo. Esistono ovviamente anche soluzioni intermedie e del tutto specifiche come ad esempio la generazione liste di ordinativi, la generazione di modelli 3D configurati per la produzione, etc etc.

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