Per poter dare una risposta certa alla domanda dell’articolo è necessario prima di tutto fare alcune considerazioni su argomenti che influiscono notevolmente su tematiche che, in realtà, stanno anche al di fuori del web. Di seguito quindi una panoramica sugli argomenti principali nell’affrontare il 3D web marketing (qui l’articolo: ‘Guida non definitiva al 3D Web Marketing‘) e un personale conclusione sullo stato dell’arte.

Un flusso di lavoro che implica le 3 dimensioni

Affrontare un strategia di 3D web marketing significa prima di tutto avere a disposizione strumenti e modelli in tre dimensioni (dopotutto non si può fare 3D senza 3D). Questo purtroppo è uno degli scogli principali da affrontare in quanto, ad oggi, non tutte le realtà implementano un flusso di lavoro che implica progettazione e sviluppo in tre dimensioni.

Pensiamo ad esempio ad una attività di realizzazione borse.
Se da una parte potrebbe essere semplice pensare di realizzare il catalogo completo delle borse in tre dimensioni, dall’altro può rivelarsi una procedura alquanto complessa sia per il numero di prodotti da modellare che per le insidie che ciascun prodotto può nascondere. Spesso situazioni simili scongiurano l’approccio al 3D in favore di soluzioni che si risolvono con fotografie ad alta risoluzione o rotazioni a 360° (qui l’articolo: ‘Le fotografie di prodotto a 360° non sono vero 3D‘)… ovviamente a scapito di tutta la user experience che le tre dimensioni garantisce.

Se ne conclude quindi che una delle discriminanti principali tra chi affronta il 3D marketing e chi no è l’avere GIA’ un flusso di lavoro che implementa elementi 3D, perlomeno nella fase di progettazione.

Pieno supporto tecnologico e ottimizzazione

Come qualsiasi altra tecnologia, anche il 3D è in continua evoluzione. Uno degli obiettivi degli ultimi anni è stato quello di dare supporto, da parte dei browser web, alle WebGL (controparte OpenGL per il web). Ad oggi si è arrivati ad un buon compromesso tra caratteristiche implementate e risultati ottenuti ma il percorso è ancora lungo così come l’esperienza da fare. In questo ambito serve inoltre scindere i browser web desktop da quelli mobile che affrontano diversamente l’approccio all’hardware (in questo caso dei nostri smartphone). Ne consegue che, oltre alla realizzazione tecnica degli elementi 3D, serve anche farne una ottimizzazione per poter rendere l’accesso a tali contenuti trasversale senza discriminazioni di sorta (in questo caso discriminazioni di dispositivo supportato).

Compromessi tra risultato e realtà

Ad oggi il 3D non è perfetto, non rappresenta perfettamente il mondo reale. Perlomeno non quello web e non in tempo reale.
Anche grazie al fatto che devono essere messe in atto delle ottimizzazioni (come visto nel punto precedente), il risultato finale è senza dubbio non privo di compromessi. Seppur la tecnologia è in continua evoluzione (ad esempio pensiamo all’approccio PBR dei materiali) questa ancora non si avvicina alla perfezione che qualcuno potrebbe immaginare. E’ per questo motivo che molto spesso la scelta è nuovamente tra un 3D che permette una user experience notevole ma con compromessi di rappresentazione (dei modelli e dei materiali) rispetto a fotografie 2D ad alta risoluzione ma con user experience ridotta.

Il 3D web marketing è più tecnico che filosofico

Negli ultimi anni siamo stati abituati ad un fiorire di Social Media Expert, Email Marketing Stategist e diversi studiosi del mondo Digital. Sono sicuramente attività nobili che richiedono tempo ed esperienza ma che senza dubbio con una curva di apprendimento meno ripida rispetto a chi deve programmare in WebGL, implementare shaders ottimizzati, modellare stoffe oppure movimenti meccanici. Per questo motivo da un lato possiamo trovare un fiorire di specialisti in ambito digital ma ne troviamo molti meno in ambito 3D. Nel primo caso inoltre sta iniziando a vedersi una saturazione dei ruoli (c’è chi la chiama “bolla”) mentre dall’altro c’è ancora spazio per esperti e sviluppatori con esperienza vista la ripida curva di apprendimenti.

Conclusioni

Dunque il 3D web marketing rivoluzionerà il mondo del digital marketing?
Ad oggi le tre dimensioni non stanno rivoluzionando il digital marketing in quanto ancora un argomento “di nicchia” soprattutto per via della richiesta di un salto mentale che implementi il 3D nelle operazioni quotidiane, così come la necessità di compromessi in favore di una user experience che può dare parecchi soddisfazioni.

Inoltre è richiesta conoscenza tecnica elevata da parte di chi se ne occupa che difficilmente la si trova in pochi anni di esperienza (o grazie al “cuggino” o il ragazzini sotto cosa, come invece avviene per lo svilupp di siti web ad esempio). Le competenze necessarie sono molte (dalla matematica alla fisica, dalla modellazione al disegno grafico, dal programmazione avanzata allo studio della UX) e richiedono enormi sforzi di studio per possederle e farle proprie. Questo è un’ulteriore elemento nella difficile diffusione del 3D web marketing.

Questa situazione però potrebbe cambiare in futuro in quanto strumenti, software e capacità in ambito 3D stanno evolvendo continuamente e velocemente (solo per citare: la realtà virtuale con Oculus Quest e Pimax, la realtà aumentata con ARKit 3, la realtà mista con HoloLens 2). C’è ancora molto da fare, sia a livello di comunicazione, che di mentalità, che di user experience. Portiamoci avanti, la rivoluzione può essere vicina se iniziamo oggi.

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